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  • INGECA

    Strategie INnovative a basso impatto per la GEstione delle avversità dei CAstagneti da frutto

  • I parassiti del castagneto da frutto: biologia ed ecologia

    9/12/2021

    Il 9 Dicembre si è svolto a Raggiolo (AR) l’incontro tematico dal titolo “I parassiti del castagneto da frutto: biologia ed ecologia”, previsto nell’ambito della misura 1.2 del progetto INGECA. Durante la giornata sono state trattate le principali problematiche entomologiche e fungine che possono danneggiare le piante di Castagno e, di conseguenza, portare danni alla produzione di castagne con ricadute sulle aziende e gli operatori operanti nel settore.

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  • Innovazioni nella meccanizzazione del castagneto da frutto

    18/11/2021

    Il 18 Novembre si è svolto ad Arcidosso (GR) l’incontro tematico dal titolo “Innovazioni nella meccanizzazione del castagneto da frutto”, previsto nell’ambito dell’attività di divulgazione del progetto INGECA. All’incontro hanno partecipato persone coinvolte nelle tematiche trattate dal progetto sia a livello applicativo, come stakeholders e operanti nel settore, che a livello di ricerca.

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  • La difesa biologica del castagneto da frutto

    23/02/2022

    Il 23 febbraio 2022 si è svolto a Loro Ciuffenna (AR) l’incontro tematico dal titolo “La difesa biologica del castagneto da frutto”, previsto nell’ambito della misura 1.2 del progetto INGECA. Durante la giornata sono state approfondite le tematiche relative i principali problemi fitosanitari del castagno causati sia da funghi patogeni che insetti spermocarpofagi.

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Il progetto

Il progetto: partenariato e durata

INGECA (Strategie INnovative a basso impatto per la GEstione delle avversità dei CAstagneti da frutto) è un progetto finanziato dalla Regione Toscana (Piano di Sviluppo Rurale) che ha come partner coordinatore il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRi) dell’Università di Firenze. I Partner coinvolti nel progetto appartengono sia al mondo della ricerca (Università della Tuscia, DAFNE) che al mondo di quanti operano nelle tematiche trattate (Azienda agricola Giorgini Riccardo; Azienda agricola Andrea Giovannuzzi). Sono inoltre coinvolti enti che possono aiutare nella realizzazione di alcune sperimentazioni e nella divulgazione dei risultati ottenuti (Comune di Ortignano Raggiolo; Consorzio della Farina di Castagne del Pratomagno e del Casentino).

La durata prevista è di 3 anni (2019-2022).

Obiettivi

INGECA si fonda sulla collaborazione di Università e aziende e si propone come scopo quello di sfruttare un approccio tecnico-scientifico per fornire innovazioni volte al miglioramento della gestione del castagneto da frutto, migliorandone la sostenibilità sia dal punto di vista economico che ambientale. Le tematiche legate all’ecosistema del castagneto da frutto principalmente trattate riguardano:

1) prevenzione e difesa dagli attacchi parassitari (sia patogeni fungini che insetti),

2) gestione e tecnica colturale,

3) valorizzazione del prodotto e diversificazione del reddito.

La località presa a riferimento come luogo di sperimentazione è quella del Comune di Ortignano Raggiolo e delle sue aziende locali, ma i risultati ottenuti potranno poi essere applicati in aree simili, fornendo un possibile modello per la gestione delle realtà castanicole del territorio italiano.

Risultati Attesi

Riduzione delle malattie e incremento di vigoria delle piante

I risultati attesi dalla sperimentazione incideranno sul controllo e l’incidenza della gravità di attacchi fungini e insetti...

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Salvaguardia dell’ecosistema castanicolo

salvaguardia dell’ambiente castanicolo e della sua biodiversità;
 

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Vantaggi per la produzione

Oltre ad incrementare i redditi ricavabili dalla produzione di castagne, i risultati ottenuti permetteranno di ricavare reddito...

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Valorizzazione del territorio

sia a livello produttivo che sociale. Le attività messe in atto nel progetto potranno trasferire le conoscenze e il know-how ottenuto...

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Beneficiari

Le innovazioni apportate in ogni ambito dal progetto potranno incidere sull’autonomia delle aziende del comparto castanicolo, aiutando il settore a “svecchiarsi”. Inoltre si collegano direttamente alle aspettative della nuova castanicoltura e agli obiettivi primari dei PSGO (PSR 2014/2020- Bando per l’attuazione dei Piani Strategici e la costituzione e gestione dei Gruppi Operativi (GO) del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura (PEI – AGRI), in quanto contribuiranno al recupero dei residui di coltivazione, alla diminuzione dei vettori di fitopatologie, alla diversificazione del reddito e all’aumento della fertilità stazionale.
 

  • Castanicoltori
  • Imprese operanti nella filiera di post-raccolta delle castagne
  • Imprese produttrici di biochar e ammendanti
  • Imprese agro alimentari e vivaistiche consumatrici di biochar
  • Operatori pubblici del settore (Servizi fitosanitari, amministratori Locali, Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei carabinieri)
  • Mondo della ricerca

Patologia

La gestione con metodi tradizionali a cui la castanicoltura da frutto in Toscana è ancora ancorata, può essere ricondotta alla scarsa redditività di questa attività relazionata alle mutate condizioni socio economiche, che hanno portato allo spopolamento delle aree montane, e alle problematiche legate a questo settore (es. attacchi parassitari) che possono essere incrementate dal trend di cambiamento climatico.

Come conseguenza, la recrudescenza di vecchie avversità parassitarie e la crescente diffusione di parassiti alieni, può influire negativamente su queste aree, incrementandone l’abbandono e il declino fisiologico.

Entomologia

L’introduzione di nuove tecniche fitosanitarie sostenibili può rappresentare una soluzione. Strumenti biotecnologici e agenti di biocontrollo (BCA), la cui efficacia nella protezione delle colture è ormai una realtà, ed il cui impiego è una priorità delle politiche e della ricerca europee, verranno utilizzati contro gli insetti dannosi alla castanicoltura.

Meccanizzazione

La prima operazione da fare in fase di preparazione è il corretto posizionamento della carbonaia, che deve essere collocata in piano ma con una leggera inclinazione in direzione del rubinetto di scarico dei reflui di scarto. La seconda operazione è il caricamento: Nel Metodo diretto (il materiale da carbonizzare è direttamente investito dal flusso di fiamma) viene caricato il forno di carbonizzazione nella sua interezza: in questo modo è possibile sistemare all’interno 3 mst di materiale legnoso, circa 400-600 kg. I tronchi vengono messi in posizione verticale così da favorire il processo, successivamente è necessario chiudere ermeticamente, per evitare scambi di ossigeno con l’esterno.

Nel Metodo indiretto (il materiale di input viene messo in dei contenitori e successivamente nel forno, quindi nessun contatto diretto con il flusso di fiamma) vengono immessi nel forno i tre contenitori precedentemente riempiti con del materiale di input (ramaglia, cippato,….).

Manuale INGECA

Scarica il manuale di INGECA qui